rinoplastica secondaria
Un detto popolare dice: “non tutte le ciambelle riescono col buco” e questo è vero anche per le rinoplastiche. Nel caso qualche cosa non sia andato “per il verso giusto” durante un primo intervento, si è costretti a sottoporsi ad un nuovo intervento (rinoplastica secondaria). Mentre piccole imperfezioni possono essere corrette agevolmente, il problema è quando ci troviamo innanzi a importanti problemi post-chirurgici: dorsi nasali eccessivamente abbassati o stretti, punte distrutte, deviate, senza proiezione o troppo ruotate, valvole nasali ostruite, ecc. tutte stigmate di un eccessivo “zelo” chirurgico.
In questi casi occorre agire con molta prudenza cercando, prima di tutto, di comprendere le cause del difetto, successivamente predisporre un “piano” correttivo e quindi far comprendere al paziente il grado di miglioramento ottenibile .Stiamo, infatti parlando non più di rinoplastiche prettamente “estetiche”, ma di rinoplastiche “ricostruttive” e per tal motivo le aspettative devono essere realistiche! Molto spesso si dovrà far ricorso a dei trapianti di cartilagine prelevata dal setto nasale o dai padiglioni auricolari (talvolta anche dalle coste). L’intervento è quindi più impegnativo per il paziente ed una vera sfida per il Chirurgo.