Liporistrutturazione


liporistrutturazione

(sinonimi: lipofilling, lipostructure, autolipotrapianto)

Con questo tipo di metodologia si è entrati in una nuova era della Chirurgia Plastica.

Il processo consiste nel prelevare con delle cannule del diametro di circa 2 mm del tessuto adiposo della paziente stessa e dopo un opportuno trattamento nel reiniettarlo con cannule assai sottili nelle aree che necessitano di un aumento volumetrico.

Con questa manovra vengono introdotte cellule adipocitarie adulte e loro precursori (pre-adipociti), cellule staminali (ADSC) e fattori di accrescimento. Una parte di queste cellule non sopravvive, ma una parte più o meno consistente rimarrà in vita e si moltiplicherà. Lo scopo finale è quindi quello di aumentare in modo duraturo il volume delle aree trattate utilizzando cellule proprie del paziente.

Tutto il processo (prelievo, trattamento e reintroduzione) avviene nel corso della medesima seduta operatoria. Il vantaggio è la possibilità di aumentare con cellule autologhe (senza rischio di rigetto) le aree trattate, mentre l’incognita è l’impossibilità di sapere con certezza la percentuale di attecchimento delle stesse. Per tale motivo, allorché si ricorre ad un lipofilling, è plausibile pensare ad uno o più trattamenti a distanza di alcuni mesi per consolidare il risultato.

Condizione fondamentale per essere candidati a tale trattamento è la presenza di aree di adiposità (addome, fianchi, ginocchia) da cui poter prelevare le cellule.

Le aree trattate sono le più disparate: il volto, le mani, le zone depresse dopo una lipoaspirazione, le labbra, i polpacci, le mammelle, le cicatrici depresse, i glutei, gli esiti di acne, l’area genitale, ecc.

A livello del volto si ottiene un effetto di ringiovanimento totale con un aumento degli zigomi, la diminuzione delle occhiaie (solchi naso-giugali) e dei solchi naso-labiali, un aumento del volume delle labbra, un maggior volume della regione orbitaria laterale.

È possibile aumentare il volume delle mammelle senza la necessità delle protesi mammarie: in tale distretto, attualmente, sono in corso vari studi per convalidare la validità e sicurezza di tale approccio.

La durata dell’intervento è assai variabile poiché dipende dall’entità del difetto da correggere.

Normalmente si fa ricorso all’anestesia locale associata ad una sedazione ma nei casi più complicati è indicata l’anestesia generale.

Il post-operatorio è caratterizzato da un gonfiore più o meno importante delle aree in cui viene iniettato il grasso con una lievissima dolenzia alla pressione.

(vedi l’utilizzo della liporistrutturazione nei vari distretti corporei).

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